Pittore lombardo (Bernardino de' Conti?), Ritratto del medico Cesare De Milo, 1501, Olio (e tempera?) su tavola, 43,5 x 32,5 cm

Il dipinto su tavola di pioppo, proveniente dalla collezione Malaspina e oggi nelle raccolte civiche di Pavia, raffigura in netto profilo Julius Caesar de Milio, medico al servizio del re d’Ungheria. Nonostante le pesanti ridipinture e il degrado, i restauri del Novecento hanno riportato in luce la natura morta in basso, con libro, vasetto e temperino, e dettagli del volto. Il ritratto colpisce per il taglio “numismatico” e l’impostazione frontale e rigida, che ne accentuano l’austerità. L’illuminazione laterale modella il profilo con forte realismo, esaltando le ombre marcate attorno all’occhio e al naso, senza concessioni idealizzanti o psicologiche. L’insieme, severo e misurato, richiama la ritrattistica di corte di fine Quattrocento, più attenta alla descrizione obiettiva che alla resa intima, restituendo così un’immagine concreta e autorevole di questo enigmatico medico legato agli ambienti sforzeschi e ungheresi.


Lombard Painter (Bernardino de’ Conti?), Portrait of the Physician Cesare De Milo, 1501, Oil (and tempera?) on panel, 43.5 x 32.5 cm

The poplar panel painting, from the Malaspina collection and now in the civic collections of Pavia, depicts Julius Caesar de Milio, physician to the King of Hungary, in strict profile. Despite heavy overpainting and deterioration, twentieth-century restorations revealed the still life at the bottom, with a book, jar, and small knife, as well as facial details.  The portrait stands out for its “numismatic” cut and rigid frontal setting, emphasizing its austerity. The lateral lighting models the profile with strong realism, highlighting the deep shadows around the eye and nose, without idealization or psychological concessions. The severe and measured whole recalls late fifteenth-century court portraiture, more attentive to objective description than intimate rendering, thus providing a concrete and authoritative image of this enigmatic doctor connected to Sforza and Hungarian circles.